Tutto sommato: la vita è un millefoglie
“Tutto sommato” mi ha sempre fatto abbastanza cacare. E’ cedere comunque ad un compromesso, tutto sommato. Tutto sommato di che? Vuoi mettere la potenza di “decisamente” o “di sicuro”?
Tuttavia, analizzando bene il significato profondo di “tutto sommato”, sono arrivato alla conclusione che, tutto sommato, anche “tutto sommato” ha un suo perché.
Per capirlo basta vedere la vita come un millefoglie o come una lasagna. Il sapore lo devi valutare “tutto sommato”.
Perché se si separano gli strati e si analizzano i sapori uno per uno, ci sta che tu becchi proprio il gusto che non ti piace; magari ti ritrovi in bocca un chicco di uvetta che ti fa schifo o una boccata di mascarpone che se lo mangi a cucchiaiate da solo, stucca. Invece, se lo valuti tutto sommato, il millefoglie, anche l’uvetta e il mascarpone trovano una loro ragione d’essere.
Mi è capitato di avere dei periodi bui che, tutto sommato, alla fine, sono serviti. Come l’alchermes: da solo è un liquore imbevibile ma se lo metti insieme alla ricotta e alle scaglie di cioccolato, tutto sommato, ti accorgi che senza alchermes, quel dolce fatto di tante sfoglie diverse con sapori buoni e meno buoni, non saprebbe di niente.
Nella vita ci sono giornate in cui fai le somme. Ieri per me è stata una di quelle.
Che vi devo dire: tutto sommato sono felice.