The Walking Dad
Stamani mi sono visto allo specchio e ho cercato un fucile per sparare in testa a quello zombie che mi fissava. Il mio corpo si sta decomponendo rapidamente. L’unico progresso fisico che riscontro è una migliore tonicità del muscolo della spalla sinistra che è quello con il quale la sera shakero il figliolo. Abbiamo generato una bellissima ambulanza a sirene spiegate e ieri sera cercavo degli stuzzicadenti per bucarmi i timpani e guadagnare la completa sordità, migliorando così la qualità della mia serata. Ero solo perché, come potrete immaginare, la Madre (che è anche uno dei Sette Dei de il Trono di Spade) è a festeggiare quel Palio dove la mia è arrivata seconda. Ve lo ricordate? Io sì.
Ho deciso che per evitare di essere malmenato faccio come Garibaldi a Teano: “Obbedisco”. Le indicazioni erano:
- somministrare non prima delle ore 20.30 una giunta di latte artificiale da 120 ml con 10 gocce di farmaco omeopatico contro le coliche a 37 gradi centigradi esatti (controllare versando alcune gocce dal biberon precedentemente sterilizzato e scaldato. sull’interno del polso, non sul dorso della mano, altrimenti la temperatura non si sente bene) FATTO
- abbassare completamente le luci degli ambienti dove si vive evitando accuratamente le candele che potrebbero darti modo di trovare che ne so, il ciuccio che cade in terra che è diventato il mio migliore amico insieme allo sciroppo anticoliche. Le candele bruciano ossigeno vitale, il buio invece fa bene e il tempo passa meglio. FATTO
- Annullare il volume della televisione (sono riuscito a strappare la concessione di poter tenere accesa la tv dopo aver minacciato di dare una testata nello spigolo della porta). In questo modo si possono apprezzare i film con molti dialoghi, tipo JFK di Oliver Stone, che ieri sera ho rivisto per le sue tre ore e mezzo di durata capendo che qualcuno deve avere ammazzato Kennedy ma senza capire il perché. Comunque c’è Kevin Costner, questo l’ho visto. FATTO
- Evitare di correre per il corridoio tipo carica dei bersaglieri con il figliolo in collo (tecnica che ho riscontrato essere efficace per zittire il belare che somiglia a quando non ti allacci la cintura di sicurezza e parti con la macchina) per evitare che i vicini del piano di sotto ci mettano l’antrace nel serbatoio dell’acqua. FATTO MA SOLO DOPO LE 21.00
- Non provarsi neanche per sogno a immergere il ciuccio nello zucchero o nel miele (cosa che mi è stata consigliata da un padre più esperto). FATTO, MA CONFESSO CHE CI HO PENSATO
- Non scuotere il bimbo anche dopo le tre ore di pianto ininterrotto e non cantargli “Perché lo fai” di Marco Masini. NON FATTO
- Mangiare sano, il Padre deve essere in forma e non un ciccione orrendo.
Sul punto numero 7 confesso di aver fatto come mi pare: ho chiamato il sushi (quello taroccato dai cinesi); è arrivato il ragazzo del Bangladesh a portarmelo; ho risposto al citofono col bimbo in braccio e ho atteso all’ingresso; ho chiesto al ragazzo di infilarmi la mano nei calzoni per prendere i soldi e gli ho detto: “Se senti duro è il cellulare”. E’ andato via di corsa cascando nella rampa di scale con la lampadina fulminata e non credo mi porterà mai più del cibo da poter mangiare con una mano sola.
Stasera si replica. Va in onda un’altra puntata di “The Walking Dad”.
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