Cento di questi post
Il 1 giugno 2016 è iniziata la storia de La Versione di Giampy, l’ennesimo blog da non perdere. Il mio blog. Questo è il centesimo post, praticamente uno ogni tre giorni che, dato che la redazione è composta soltanto da me, da Giampiero e dal Taglia, tutte persone che stimo a giorni alterni, sono cose di cui vado molto soddisfatto.
Il filo conduttore di tutto quello che ho scritto in questi mesi è il mio approccio alla vita che, essendo io una persona piena di dubbi e di domande, è la totale assenza di verità rivelate. Sono soltanto opinioni e, come tali, sono del tutto opinabili.
Il più bel complimento che mi è stato fatto è: “ti leggo spesso ma non sono mica sempre d’accordo con te”. Meglio così. Cerco lettori, non seguaci. I seguaci li cercano i blogger seri. E io l’ultima volta che sono stato serio è stata quando sono passato a comunione.
Ecco qui sotto una piccola guida per muovervi tra le rubriche de La Versione di Giampy.
tutto quello che riguarda il racconto di cose realmente accadute o moderatamente romanzate. Raccontate con un tono di voce ed un linguaggio politicamente scorretto e senza lesinare qualche parolaccia. Il post che vi è garbato di più di questa rubrica è: “Apologia della cattiveria”
tutto ciò che parla dei miei fallimenti e dei miei passi falsi. Perché chi non capisce che cadere fa parte della vita, non troverà mai la forza di rialzarsi. Il post che vi è garbato di più di questa rubrica è: “Come difendersi da quel bullo che si chiama vita”
tutto ciò che riguarda i social, le loro distorsioni, le cose che fanno ridere e le persone che si incontrano girellando in queste nuove piazze. Il post che vi è garbato di più di questa rubrica è: “Mipiacisti: quelli che ti mettono like”
tutte le riflessioni che parlano di storytelling e del mio lavoro, di quanto mi piace e di quanto sia una sfida quotidiana continuare a farlo. Specialmente da quando tutti hanno deciso di potere dire qualsiasi cosa su qualsiasi cosa. Il post che vi è garbato di più di questa rubrica è: “Think dirty”: la regola dei benpensanti
è la rubrica che amo di più. E anche voi, se Google Analytics dice la verità. Qui ci trovate tutto quello che parla di Siena, di Contrada, e delle Feriae Matricularum (i miei tre amori, non sempre corrisposti). Il post che vi è garbato di più di questa rubrica è: “Cinque modi per leggere il Palio, più le Sfumature”
una lettura della vita, osservata con gli occhi di un gran mangione. Il post che vi è garbato di più di questa rubrica è: “Ricetta per restare 20 anni con la stessa persona”
personaggi spiacevoli e spregevoli dei nostri tempi. E, vi garantisco, ce ne sono tanti altri da raccontare. Il post che vi è garbato di più di questa rubrica è: “Il Paraculio”
Quando ho acceso i motori di questo blog venivo fuori da un periodo buio e scrivere è stata una bella terapia. Una bella catarsi fatta di battute, autoironia, cinismo, sarcasmo e malinconia. Grazie a quelli che hanno perso qualche minuto del loro tempo a leggere le mie cavolate, grazie a chi ha apprezzato, a chi ha criticato e a chi ha condiviso. Per chi scrive l’obiettivo non è cercare consenso o approvazione; per chi scrive l’obiettivo principale è scrivere. E quello è tutto quello che conta. Perché a uno come me scrivere fa sentire bene. Se vorrete continuare a leggere io sarò felice. Che poi alla fine la felicità sta nelle cose piccole. E più piccolo di un post della Versione di Giampy non c’è niente.
Cento di questi post, vi voglio bene. E questo lo dico seriamente.
L’immagine copertina è opera del fotografo Sacha Goldberger potete trovare altri suoi capolavori su sashagoldberg.com
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