Come difendersi da quel bullo che si chiama Vita
Mi ci sono voluti più di 40 anni ma alla fine l’ho capito: la Vita è un bullo. È più forte di te, lo sa bene e si diverte a prenderti in giro di fronte a tutti. Il problema è che puoi fare di tutto, cercare di diventare più grosso di lei, provare a farci a cazzotti, evitarla quando la incontri per strada ma non c’è niente da fare, sarà sempre lei che, se vuole, quando vuole, potrà infilarti in un cassonetto come succedeva ogni mattina a Bastian né “La storia infinita”.
Te vai avanti per la tua strada, fai il tuo percorso ma se lei se lo mette in testa, esce fuori e ti fa uno sgambetto, ti fa gli scherzi, ti ruba la colazione. E non puoi andare dalla maestra e dire: “Maestra, la Vita mi ha dato noia!”. Te la devi risolvere da solo.
Parola di uno che via via ne ha buscate. Ma se ne è fatto una ragione.
Perché i bulletti che ho incontrato nel corso della mia vita mi hanno insegnato che ci sono due modi per sconfiggerli se non puoi farlo con la forza: o gli fai credere che dei loro scherzi non te ne importa niente oppure provi a farci amicizia. Che forse è la cosa migliore che puoi fare.
Da piccolo andavo a giocare al Costone, grande scuola di vita e di amicizia. C’era un ragazzone che aveva un paio di anni più di me, che quando hai otto o nove anni sembrano cento. Era più grande e anche più grosso e non aveva accettato di buon grado di aver perso la mamma a quell’età. Si divertiva a picchiare forte prima di tornare a casa. All’inizio ci faceva piangere tutti, noi mingherlini. Poi si stancò. Quando si accorse che non si piangeva più tanto facilmente. Non so che fine abbia fatto. Spero che abbia fatto pace con se stesso.
Piangersi addosso ha questo effetto: la Vita continua a picchiarti. Se invece provi a fare finta che quelle legnate lasciano il tempo che trovano, anche la Vita si stanca di prendersela con te e basta.
Fare amicizia con la Vita è un’altra soluzione. Il carattere non glielo cambi mica; però se le piglia il matto e ti fa cadere, è diverso se quando ti rialzi le fai vedere che gli ridi in faccia. Vedrai che poi ti ride anche lei. Non dico che sia facile, è solo più conveniente. Le mostri il dito medio mentre aspetti il prossimo sgambetto. Tanto quelli non mancheranno mai, anche quando avrai ottant’anni. Ridere della Vita mentre ti accade di vivere è il tuo Fortunadrago. E non c’è arma più forte per sconfiggere un bullo che sarà sempre più forte di te. Che poi, tanto, la Vita mica dura per sempre.
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