Cinque modi per leggere il Palio (più le Sfumature)
La premessa doverosa a questo post è che sono convinto che il Palio di Siena non sia, come molti dicono, una “Festa”. A una festa si va per stare bene e invece vivere un Palio è, per chi lo sente davvero, quasi sempre una sofferenza.
Sono molti, anche in Contrade piccole come la mia, quelli che giungono alla vita contradaiola da adulti. Qualcuno ha solo la dote dell’intelligenza, qualcuno solo quella dell’umiltà. C’è anche chi non ha nessuna delle due ma qualche raro caso in cui intelligenza e umiltà coincidono c’è. Durante i giorni dell’ultimo Palio mi è capitato di parlare con un aquilino dall’accento romanesco (contemporaneamente umile ed intelligente) che mi chiedeva lumi sul Palio. Ho provato a spiegarglielo così:
Ci sono cinque letture che una persona può dare di ogni Palio:
- La Lettura Dietrologica: è una distorsione della lettura politica ma infarcita di pettegolezzo. E’ la lettura di chi sa per filo e per segno i rapporti intrecciati di reciproco interesse tra dirigenti delle varie Contrade. E fantini. E cavallai. E veterinari. E mogli e mariti di ognuno di loro. “Sai che il Capitano della Vipera ha sistemato a lavoro la sorella di Cispa?”, “Occhio che il mangino della Spadaforte era padrino del battesimo del figliolo di Acciuga”, “Il proprietario di Folco ha detto che non lo porta perché corre l’Orso ma quando correrà solo la Quercia vedrai che lo porta”. E’ la lettura di chi si illude che l’opera dell’uomo sia la prima forza in campo nel Palio, tralasciando quella cieca burlona che è la Sorte.
Dopo avergli spiegato le cinque letture, l’amico laziale sembrava abbastanza soddisfatto ma io non avevo ancora finito:
“…e poi ci sono le Sfumature. Le Sfumature sono quelle che ti fanno passare da una lettura del Palio all’altra nell’arco di un nanosecondo. Le Sfumature sono sapere che la montura di quel ragazzo che va a prendere il cavallo la portava quello che portò Rimini vittorioso il giorno in cui quel ragazzo nacque. Le Sfumature sono emozionarsi per la foto di una signora col cappotto che non gioiva da trent’anni. Sono vedere un babbo e un figlio vestiti nella stessa Comparsa. Sono riuscire a decifrare un bacio tra due amici che non si parlavano da tre anni. Sono rivedere quel vecchio brontolone che non vedevi da quando fece quella sceneggiata all’Assemblea. Sono conoscere tutti quelli della tua Contrada e tanti della tua Città e giocare a indovinare cosa stanno pensando in quel preciso istante, con la certezza matematica di indovinare. Sono tutte quelle cose che se non le hai ancora capite, forse non le capirai mai. Amico mio, sei già un bel contradaiolo e tra poco riuscirai a leggere il Palio come vorrai. Ma se vuoi godertelo per davvero, dammi retta, cerca di vedere le Sfumature”.
Ho la pelle d’oca! Per davvero!!
Complimenti Elisa, hai fatto un’analisi davvero molto approfondita e molto veritiera. Complimenti davvero, soprattutto per la lettura Emotiva e ancora di più per le Sfumature. Forse sono quelle che più colpiscono il mio animo, sei veramente speciale. Complimenti ancora.
Grazie dei complimenti ma mi chiamo Giampiero, non Elisa…
Amo le sfumature perché sono intime. Ti racconto la mia di questo palio: non perdere per un attimo di vista i miei alfieri all’esordio perché, per il vento, non sono riusciti a riposare il braccio per l’unica sbandierata che facevano e gioire per il loro successo. Se posso, condivido tutto ma per me hai tralasciato i silenzi, momenti topici. Di nuovo complimenti. Alex8
Ciao Alex, hai ragione. I silenzi sono una delle cose più belle del Palio. E’ per questo che sono stato in silenzio su di loro 🙂
Grazie!