Fine pena mai
Con questa Torre che pare un’erezione.
Che esce tormentata dopo ogni elezione.
Con quei mattoni a lisca di pesce.
Che chi ci casca dentro, dopo non ne esce.
Con quei merli guelfi che ricordano sconfitte.
Vorrei stare qui. Anche sulle palafitte.
Coi tuoi cittadini che dicon di sapere
le verità più false e le falsità più vere.
Siena ti amo ancora, nonostante tutto.
Anche se da un po’ sembri vestita a lutto.
Non ti posso lasciare, sei una maledizione.
Sei la mia libertà. E sei la mia prigione.
Testo e foto: Giampiero Cito
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