Sex and the Cito
La difficile evoluzione sessuale di chi è cresciuto con un padre ginecologo. E purtroppo è tutto vero!
Io a 4 anni:
“Babbo, me lo dici come mai i bambini li porta la cicogna?” “Figliolo, sarò breve…”
Dopo circa 48 ore di chiacchierata, a quattro anni e due giorni, sapevo tutto. Il bello è che nessuno dei miei amici mi avrebbe creduto…
Anni ’80, ora di pranzo:
Squilla il telefono. Mio padre risponde: “Si pronto? Mi dica signora. Di che colore sono queste perdite? Bianche? Gialle? Verdi?”.
Ora sapete perché mi piace andare a cena fuori!
Fine anni ’80, una mattina a caso:
“Babbo, ho fatto gli sciacqui per la gola con il Tantum ma non aveva un buon sapore.”
“Di che colore era?”
“Rosa, no?”
“Vedi, figliolo….”
Inizio anni ’90:
“Babbo, ma quel sapone del bidet, sei sicuro che non sia andato a male? Frizza!!!”
“Ahaha, era un campione di Chilly!!! Fresco eh!!!!”
Anni ’90, ora di cena:
Squilla il telefono, rispondo io.
“Cito?”
“Si!”
“Senta dottore, ho rapporti sessuali anche occasionali, vorrei togliere la spirale ma mio marito non è d’accordo! Mi raccomando, è una cosa un po’ delicata…”
“Ehem, sì signora…le passo il Babbo…”
Le gite delle scuole superiori:
Gita di 1a superiore: “Figliolo, questi sono dei profilattici. Sai tutto, vero?” “Si, babbo!”
Gita di 2a superiore: “Figliolo, questi sono dei profilattici…” “Lascia fare babbo, c’ho quelli dell’anno scorso”
Gita di 3a superiore: “Figliolo questi sono dei profilattici…” “Dopo quanto scadono?”
Gita di 4a superiore: “Figliolo…” “Babbo, i tuoi preservativi mi portano male! Non li voglio!”
Gita di 5a superiore: “Figliolo, questo è Maloox!”
Anno 2000:
Mattina presto di un doposbornia. Dopo poco sarei andato a vivere per conto mio. Sono solo. Dlin, dlon…La porta di casa. Vado ad aprire, ancora un po’ ebbro e di fronte a me una studentessa americana. Bellissima.
“Scusi, cercavo il Dottor Cito!”
“Ehem…Questo non è lo studio, è l’abitazione…ma sarei laureato anche io…”(Tratto da “Mattaglia. Il senso della vita.” Settembre 2011)
Illustrazione: Orgy – Personal work by Malika Favre
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